Fonte delle ninfe di Nitrodi
La sorgente conosciuta fin dal III secolo a.C.
Buonopane rappresenta il cuore storico del versante meridionale dell’isola d’Ischia, quando questa veniva chiamata Aenaria, ed è legato a una sorgente di acqua medicamentosa sacra ad Apollo e alle ninfe di “Nitrodes”.
Nel 1759 dei contadini, scavando delle fosse per le viti, scoprirono quella serie di marmi votivi, tanto importanti per la storia balneare dell’isola d’Ischia, che si conservano al Museo Nazionale di Napoli. I dodici rilievi marmorei dedicati alle Ninfe di Nitrodi occupano un arco di tempo che va dal I secolo a.C. al III secolo d.C., durante il quale si vede profilarsi un repertorio di nomi di ogni ceto sociale. Fra le prime donne guarite troviamo Argenna, liberta di Poppea Augusta, la quale per voto fatto ad Apollo e alle Ninfe lascia in ricordo un rilievo di marmo, appendendolo nel boschetto sacro. Nel I secolo d.C. giungeva a Nitrodi, proveniente dal Nord Italia, il medico Menippo “Menippos iatròs upalpinos”. Più tardi, assieme agli assistenti e agli alunni, giungevano alla sorgente di Nitrodi altri due medici: “Aur(elius) Monnus” e “Num(erius) Fabius”. Citazione storica di Don Pietro Monti
La forza dell'acqua
Un'acqua minerale naturale ipotermale già sacra agli dei. Antichissima la tradizione curativa, risalente, addirittura, al periodo Greco dell’isola d’Ischia (VIII sec.a.C.) come attesta il suo stesso nome. Le Ninfe Nitrodi, a cui la fonte era dedicata, sono ricordate in tutti i testi classici greco-latini, da Omero in poi. L’acqua è classificata minerale naturale ipotermale solfata. Le proprietà terapeutiche sono state riconosciute ala Ministero della Salute con Decreto 3509 del 09 ottobre 2003. Ci si può bagnare sotto le bocche di erogazione, perché così l’acqua da il meglio di se e dopo essersi asciugati al sole sentire sulla pelle un magico benessere.
L'ambiente
In mezzo alla natura, alle spalle della spiaggia dei Maronti. La struttura Geomorfologica è molto complessa e caratterizzata da accentuati dislivelli spesso solcati da canions e valloni, tra balze tufacee, disegnate dalle acque ruscellanti che arrivano fino al Lido dei Maronti. Il sistema florofaunistico è tipicamente mediterraneo con arbusti ed erbe aromatiche tipiche del territorio. Prevalgono ginestre, lentischi insieme a mirti e allori. L’area appare spesso ricoperta di, ipomee, caprifogli, acanto. Interessante la presenza di agavi e fichi d’India, testimonianza dell’uso di queste specie tropicali quali siepi di confine e frangivento.